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Trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche per il trattamento della Sclerosi Multipla Secondariamente Progressiva: studio comparativo con pazienti del Registro Italiano Sclerosi Multipla
SINOSSI E RISULTATI
L’intensa immunosoppressione seguita dal trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (aHSCT) è una procedura utilizzata per il trattamento di forme aggressive di Sclerosi Multipla da oltre 20 anni. Numerosi studi clinici hanno dimostrato la straordinaria capacità di aHSCT di abolire l’attitivà infiammatoria di malattia anche per molti anni dalla procedura, sopprimendo le ricadute cliniche di malattia e l’accumulo di nuove lesioni infiammatorie alla risonanza magnetica. Oltre al potente effetto anti-infiammatorio, vi sono inoltre alcuni dati che suggeriscono come aHSCT possa essere in grado di prevenire, o quantomeno rallentare, l’accumulo di disabilità neurologica anche nei pazienti nella fase secondariamente progressiva di malattia. Considerando che le attuali terapie disponibili per la Sclerosi Multipla secondariamente progressiva (SMSP) sono quantomeno insoddisfacenti, è di estrema importanza valutare se aHSCT è in grado di rallentare l’accumulo di disabilità neurologica nella fase progressiva della malattia. Al fine di rispondere a questo fondamentale quesito, abbiamo organizzato questo studio retrospettivo multicentrico Italiano con lo scopo di confrontare l’accumulo di disabilità neurologica in pazienti con SMSP sottoposti a aHSCT in sei centri Italiani e in pazienti con SMSP non sottoposti ad aHSCT riportati nel Registro Italiano Sclerosi Multipla.
Data inizio
Data fine
10/06/2019
31/12/2021
CENTRI PARTECIPANTI
Principal Investigator
Matilde Inglese
Co-Principal Investigator
Giacomo Boffa
Research Unit of the Principal Investigator
Giovanni Luigi Mancardi, Department of Neurology, Genova
Daniela Currò, Department of Neurology, Savona
Elisabetta Capello, Department of Neurology, Genova
Elvira Sbragia, Department of Neurology, Genova
External Collaboration
Luca Massacesi, Department of Neurology, Firenze
Maria Pia Amato, Department of Neurology, Firenze
Riccardo Saccardi, Department of Hematology, Bone marrow transplantation unit, Firenze
Antonio Bertolotto, Department of Neurology, MS center, Torino
Marco De Gobbi, Department of Hematology, Bone marrow transplantation unit, Torino
Salvatore Cottone, Department of Neurology, Palermo
Giovanni Bosco Zimatore, Department of Neurology, MS center, Barletta
Maria Pia Sormani, Department of Health Sciences, Genova
Alessio Signori, Department of Health Sciences, Genova
Francesca Gualandi, Department of Hematology, Bone marrow transplantation unit, Genova
RISULTATI OTTENUTI
Tratto da Compendio 2023
Premesse ed obiettivi Le terapie ad oggi disponibili per la Sclerosi Multipla Secondariamente Progressiva (SMSP) sono limitate. Studi preliminari suggeriscono che il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (AHSCT) abbia la capacità di ridurre la progressione di disabilità nei pazienti con SPMS. In questo studio abbiamo voluto comparare l’efficacia a lungo termine di AHSCT rispetto ad altre immunoterapie utilizzate nei soggetti affetti da SMSP. Abbiamo analizzato i dati del Gruppo di Studio Italiano sul Trapianto autologo di cellule staminali e del Registro Italiano Sclerosi Multipla. Tutti i pazienti che hanno iniziato un’immunoterapia o sono stati sottoposti a AHSCT in seguito alla diagnosi di SMSP sono stati inclusi nello studio. L’effetto delle terapie sulla disabilità neurologica è stato confrontato tramite modelli di regressione di Cox, utilizzando la proporzione cumulativa di peggioramento di disabilità confermato a 6 mesi (misurato tramite la scala EDSS). I principali obiettivi secondari comprendevano l’analisi dell’incidenza cumulativa di miglioramento della disabilità neurologica e la sua prevalenza nel tempo.
Risultati I due gruppi di trattamento (79 soggetti con SMSP sottoposti a AHSCT e 1975 trattati con altre immunoterapie) sono stati bilanciati tramite gli approcci propensity-score e overlap-weighting al fine di ridurre gli errori di allocazione nei due gruppi di trattamento. Il tempo alla progressione confermata di disabilità è risultato essere ritardato nei pazienti trattati con AHSCT (HR= 0.50; 95% CI: 0.31, 0.81; p=0.005), con il 61.7% dei pazienti trattati con AHSCT libero da progressione di disabilità a 5 anni. I pazienti sottoposti a AHSCT avevano inoltre probabilità più elevate di andar incontro ad un miglioramento sostenuto della disabilità neurologica: dopo 3 anni dal trattamento, il 34.7% dei pazienti trapiantati manteneva un miglioramento delle proprie condizioni neurologiche contro il 4.6% dei pazienti trattati con altre immunoterapie (p<0.001).
Conclusione Il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche è in grado di rallentare la progressione di disabilità neurologica nei soggetti affetti da SMSP ed è associato a probabilità più elevate di andar incontro ad un miglioramento della disabilità neurologica sostenuta nel tempo.
Fondazione Italiana Sclerosi Multipla – FISM – Ente del Terzo Settore/ETS e, in forma abbreviata, FISM ETS. Iscrizione al RUNTS Rep. N° 89695 - Fondazione con Riconoscimento di Personalità Giuridica - C.F. 95051730109
Trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche per il trattamento della Sclerosi Multipla Secondariamente Progressiva: studio comparativo con pazienti del Registro Italiano Sclerosi Multipla
L’intensa immunosoppressione seguita dal trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (aHSCT) è una procedura utilizzata per il trattamento di forme aggressive di Sclerosi Multipla da oltre 20 anni. Numerosi studi clinici hanno dimostrato la straordinaria capacità di aHSCT di abolire l’attitivà infiammatoria di malattia anche per molti anni dalla procedura, sopprimendo le ricadute cliniche di malattia e l’accumulo di nuove lesioni infiammatorie alla risonanza magnetica. Oltre al potente effetto anti-infiammatorio, vi sono inoltre alcuni dati che suggeriscono come aHSCT possa essere in grado di prevenire, o quantomeno rallentare, l’accumulo di disabilità neurologica anche nei pazienti nella fase secondariamente progressiva di malattia. Considerando che le attuali terapie disponibili per la Sclerosi Multipla secondariamente progressiva (SMSP) sono quantomeno insoddisfacenti, è di estrema importanza valutare se aHSCT è in grado di rallentare l’accumulo di disabilità neurologica nella fase progressiva della malattia. Al fine di rispondere a questo fondamentale quesito, abbiamo organizzato questo studio retrospettivo multicentrico Italiano con lo scopo di confrontare l’accumulo di disabilità neurologica in pazienti con SMSP sottoposti a aHSCT in sei centri Italiani e in pazienti con SMSP non sottoposti ad aHSCT riportati nel Registro Italiano Sclerosi Multipla.
Principal Investigator
Matilde Inglese
Co-Principal Investigator
Giacomo Boffa
Research Unit of the Principal Investigator
Giovanni Luigi Mancardi, Department of Neurology, Genova
Daniela Currò, Department of Neurology, Savona
Elisabetta Capello, Department of Neurology, Genova
Elvira Sbragia, Department of Neurology, Genova
External Collaboration
Luca Massacesi, Department of Neurology, Firenze
Maria Pia Amato, Department of Neurology, Firenze
Riccardo Saccardi, Department of Hematology, Bone marrow transplantation unit, Firenze
Antonio Bertolotto, Department of Neurology, MS center, Torino
Marco De Gobbi, Department of Hematology, Bone marrow transplantation unit, Torino
Salvatore Cottone, Department of Neurology, Palermo
Giovanni Bosco Zimatore, Department of Neurology, MS center, Barletta
Maria Pia Sormani, Department of Health Sciences, Genova
Alessio Signori, Department of Health Sciences, Genova
Francesca Gualandi, Department of Hematology, Bone marrow transplantation unit, Genova
Tratto da Compendio 2023
Premesse ed obiettivi
Le terapie ad oggi disponibili per la Sclerosi Multipla Secondariamente Progressiva (SMSP) sono limitate. Studi preliminari suggeriscono che il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (AHSCT) abbia la capacità di ridurre la progressione di disabilità nei pazienti con SPMS. In questo studio abbiamo voluto comparare l’efficacia a lungo termine di AHSCT rispetto ad altre immunoterapie utilizzate nei soggetti affetti da SMSP.
Abbiamo analizzato i dati del Gruppo di Studio Italiano sul Trapianto autologo di cellule staminali e del Registro Italiano Sclerosi Multipla. Tutti i pazienti che hanno iniziato un’immunoterapia o sono stati sottoposti a AHSCT in seguito alla diagnosi di SMSP sono stati inclusi nello studio. L’effetto delle terapie sulla disabilità neurologica è stato confrontato tramite modelli di regressione di Cox, utilizzando la proporzione cumulativa di peggioramento di disabilità confermato a 6 mesi (misurato tramite la scala EDSS). I principali obiettivi secondari comprendevano l’analisi dell’incidenza cumulativa di miglioramento della disabilità neurologica e la sua prevalenza nel tempo.
Risultati
I due gruppi di trattamento (79 soggetti con SMSP sottoposti a AHSCT e 1975 trattati con altre immunoterapie) sono stati bilanciati tramite gli approcci propensity-score e overlap-weighting al fine di ridurre gli errori di allocazione nei due gruppi di trattamento. Il tempo alla progressione confermata di disabilità è risultato essere ritardato nei pazienti trattati con AHSCT (HR= 0.50; 95% CI: 0.31, 0.81; p=0.005), con il 61.7% dei pazienti trattati con AHSCT libero da progressione di disabilità a 5 anni. I pazienti sottoposti a AHSCT avevano inoltre probabilità più elevate di andar incontro ad un miglioramento sostenuto della disabilità neurologica: dopo 3 anni dal trattamento, il 34.7% dei pazienti trapiantati manteneva un miglioramento delle proprie condizioni neurologiche contro il 4.6% dei pazienti trattati con altre immunoterapie (p<0.001).
Conclusione
Il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche è in grado di rallentare la progressione di disabilità neurologica nei soggetti affetti da SMSP ed è associato a probabilità più elevate di andar incontro ad un miglioramento della disabilità neurologica sostenuta nel tempo.
Boffa G et al. Hematopoietic Stem Cell Transplantation In People With Active Secondary Progressive Multiple Sclerosis. Neurology. 2021 Jan 20:10.1212/WNL.0000000000011461. doi: 10.1212/WNL.0000000000011461. Online ahead of print