Progetti Correlati

Dettagli progetto

  • TITOLO

    Valutare il decorso clinico della sclerosi multipla a esordio pediatrico in ere differenti di trattamento: stiamo davvero modificando la malattia?

  • SINOSSI E RISULTATI

    La disponibilità di nuove terapie modificanti la malattia (DMT) e i cambiamenti dei paradigmi terapeutici hanno portato a un miglioramento generale della prognosi della sclerosi multipla (SM) negli adulti. Non è ancora chiaro se questo miglioramento coinvolga anche i pazienti con SM ad esordio pediatrico (POMS), la cui gestione è limitata da un basso numero di DMT approvati e, probabilmente, altri fattori come il deterioramento cognitivo, il necessario coinvolgimento della famiglia nelle decisioni terapeutiche e il rischio di una bassa aderenza ai farmaci.
    Il nostro scopo era valutare se la prognosi dei pazienti con POMS stesse migliorando nel tempo, in relazione ai cambiamenti negli standard gestionali e terapeutici.
    Criteri d’inclusione: esordio della SM prima dei 18 anni di età, diagnosi confermata di SM prima del gennaio 2014, durata della malattia ≥3 anni all'ultima osservazione. Criteri di esclusione: decorso primariamente progressivo o indefinito, presenza di errori nell'immissione dei dati, punteggio EDSS ≥8 un anno dopo l'inizio della malattia, data di diagnosi mancante, meno di due valutazioni del punteggio EDSS.
    Abbiamo confrontato il tempo per raggiungere una disabilità persistente moderata e severa (EDSS 4.0 e 6.0) per epoca di diagnosi (<1993, 1993-1999, 2000-2006 e 2007-2013), inserendo nell’analisi multivariata dei fattori confondenti, alcuni legati alle valutazioni EDSS (numero valutazioni all'anno, periodo di valutazione e durata della malattia al primo punteggio EDSS eseguito), altri legati all’attività clinica di malattia (età di esordio, sesso, ARR nei primi tre anni, tipo di esordio clinico, distanza temporale dall'esordio alla diagnosi). Abbiamo quindi analizzato la differenza tra le quattro epoche di diagnosi per quanto riguarda le caratteristiche demografiche, l'attività clinica della malattia all'esordio e la gestione dei DMT.

  • Data inizio Data fine
    10/06/2019 15/06/2020
  • CENTRI PARTECIPANTI

    Marta Simone, Lucia Margari, Unità di Neuropsichiatria Infantile, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia, Università di Bari, Bari
    Pietro Iaffaldano, Centro SM, Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze ed Organi di Senso Università di Bari, Bari
    Vincenzo Brescia Morra, Roberta Lanzillo, Centro di Cura e Ricerca Clinica sulla SM, Dipartimento di Neuroscienze, Scienze della Riproduzione e Odontostomatologia, Università di Napoli Federico II, Napoli
    Massimo Filippi, Dipartimento di Neurologia e Neurofisiologia, Centro SM, Neuroimaging Research Unit, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano
    Marzia Romeo, Dipartimento di Neurologia and Neuriabilitazione, IRCCS Istituto Scientifico San Raffaele, Milano
    Francesco Patti, Clara Grazia Chisari, Centro SM, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Policlinico Vittorio Emanuele, Università degli Studi di Catania, Catania
    Eleonora Cocco, Giuseppe Fenu, Dipartimento di Scienze Mediche e Salute Pubblica, Università di Cagliari, Centro SM, Cagliari
    Antonella Conte, Dipartimento di Neuroscienze Umane, Sapienza Università di Roma, Roma
    Giuseppe Salemi, Paolo Ragonese Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica avanzata, Università degli Studi di Palermo, Palermo,
    Matilde Inglese, Maria Cellerino, Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DINOGMI), Ospedale Policlinico San Martino-IRCCS, Genova
    Giancarlo Comi, INSPE e Centro Sclerosi Multipla IRCCS, Ospedale San Raffaele Milano

  • RISULTATI OTTENUTI

    Tratto da Compendio 2021

    Premesse e obiettivi
    La disponibilità di nuove terapie modificanti la malattia (DMT) e i cambiamenti dei paradigmi terapeutici hanno portato a un miglioramento generale della prognosi della sclerosi multipla (SM) negli adulti. Non è ancora chiaro se questo miglioramento coinvolga anche i pazienti con SM ad esordio pediatrico (POMS), la cui gestione è limitata da un basso numero di DMT approvati e, probabilmente, altri fattori come il deterioramento cognitivo, il necessario coinvolgimento della famiglia nelle decisioni terapeutiche e il rischio di una bassa aderenza ai farmaci.
    Il nostro scopo era valutare se la prognosi dei pazienti con POMS stesse migliorando nel tempo, in relazione ai cambiamenti negli standard gestionali e terapeutici.
    Criteri d’inclusione: esordio della SM prima dei 18 anni di età, diagnosi confermata di SM prima del gennaio 2014, durata della malattia ≥3 anni all'ultima osservazione. Criteri di esclusione: decorso primariamente progressivo o indefinito, presenza di errori nell'immissione dei dati, punteggio EDSS ≥8 un anno dopo l'inizio della malattia, data di diagnosi mancante, meno di due valutazioni del punteggio EDSS.
    Abbiamo confrontato il tempo per raggiungere una disabilità persistente moderata e severa (EDSS 4.0 e 6.0) per epoca di diagnosi (<1993, 1993-1999, 2000-2006 e 2007-2013), inserendo nell’analisi multivariata dei fattori confondenti, alcuni legati alle valutazioni EDSS (numero valutazioni all'anno, periodo di valutazione e durata della malattia al primo punteggio EDSS eseguito), altri legati all’attività clinica di malattia (età di esordio, sesso, ARR nei primi tre anni, tipo di esordio clinico, distanza temporale dall'esordio alla diagnosi). Abbiamo quindi analizzato la differenza tra le quattro epoche di diagnosi per quanto riguarda le caratteristiche demografiche, l'attività clinica della malattia all'esordio e la gestione dei DMT.

    Risultati
    A maggio 2019, il registro italiano della SM comprendeva 59.278 pazienti, di cui 4.704 (7,9%) avevano avuto un esordio pediatrico. In base ai nostri criteri di inclusione ed esclusione, abbiamo arruolato 3.198 pazienti POMS, provenienti da 82 diversi centri SM italiani. La distribuzione dei pazienti tra le epoche di diagnosi era: 619 (19%) prima del 1993, 785 (25%) nel periodo 1993-1999, 934 (29%) nel 2000-2006 e 860 (27%) nel 2007-2013. L'età media di insorgenza di malattia era di 15,2 anni, il 69% era di sesso femminile, il tempo mediano alla diagnosi era 3,2 anni, il tasso annualizzato di recidiva nel primo anno/primi tre anni di malattia era 1,3 / 0,6, il follow-up medio era 21,811,7 anni. La maggior parte dei pazienti è stata trattata con DMT (88%), di questi il 40% con farmaci ad alta potenza (ad es. natalizumab, fingolimod). Considerando l'intera coorte, solo il 22% aveva iniziato un trattamento in età pediatrica, ma se si considerava il sottogruppo con diagnosi pediatrica (1300 pazienti in totale) questa percentuale saliva al 53%.
    I tempi di sopravvivenza mediana per raggiungere un EDSS 4.0 e 6.0 erano di 31,7 e 40,5 anni. Il rischio cumulativo di avere una disabilità è gradualmente diminuito nel tempo, sia per raggiungere un EDSS 4.0 (HR 0.70 nel 1993-1999, 0.48 nel 2000-2006 e 0.44 nel 2007-2013) sia per un EDSS 6.0 (HR 0.72, 0.44 e 0.30). In epoche di diagnosi recenti, un maggior numero di pazienti con POMS è stato trattato con DMT, in particolare con farmaci ad alta potenza, che erano iniziati precocemente e, quindi, erano anche assunti per periodi più lunghi. Le caratteristiche demografiche e l'attività clinica della malattia all'esordio non sono cambiate in modo significativo nel tempo. Le analisi del sottogruppo di pazienti con diagnosi pediatrica hanno dato risultati simili.

    Conclusioni
    Nella POMS il rischio di disabilità persistente è stato ridotto del 50-70% nelle recenti epoche di diagnosi, probabilmente a causa del miglioramento degli standard gestionali e terapeutici. Nei prossimi anni, un aumento dei DMT approvati in età pediatrica e il continuo monitoraggio della sicurezza di tali farmaci porterà probabilmente a un ulteriore miglioramento della prognosi in questi pazienti.

  • PUBBLICAZIONI

    Baroncini D, Iaffaldano P, Simone M., Brescia Morra V, Lanzillo R, Filippi M, Romeo M, Patti F, Chisari C.G., Cocco E., Fenu G., Salemi G., Ragonese P., Inglese M., Cellerino M., Comi G., Zaffaroni M. and Ghezzi A. Changes in management of pediatric-onset multiple sclerosis: are we really modifying the disease course? Data from the Italian MS registry. Accettato come presentazione orale (abstract numero: 3938) al 2020 American Academy of Neurology (Congresso cancellato a causa della pandemia da Covid-19).

    Baroncini D., Simone M., Iaffaldano P., Brescia Morra V., Lanzillo R., Filippi M., Romeo M., Patti F., Chisari C.G., Cocco E., Fenu G., Salemi G., Ragonese P., Inglese M., Cellerino M., Margari L., Comi G., Zaffaroni M. and Ghezzi A. The risk of persistent disability is decreasing over time in pediatric-onset multiple sclerosis patients. JAMA Neurology 2021;78(6):726-735.

    https://doi.org/10.1001/jamaneurol.2021.1008

    https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33938921/

Informativa sulla privacy

Fondazione Italiana Sclerosi Multipla – FISM – Ente del Terzo Settore/ETS e, in forma abbreviata, FISM ETS.
Iscrizione al RUNTS Rep. N° 89695 - Fondazione con Riconoscimento di Personalità Giuridica - C.F. 95051730109